lunedì, 14 Aprile, 2025 12:29:31 AM

Bari – Quel legame artistico della Puglia con l’Europa.

di Gianni Pantaleo.

Poco noto è il legame artistico della Puglia con l’Europa.

Eppure c’è una Puglia sparsa per l’Europa di moltissimi artisti del palcoscenico, “eroi” della nostra regione, dal Belgio, all’Olanda, dalla Francia alla Spagna e quanto essi sappiano quanto sia banale dire: “Nessuno è profeta in patria”.

Vito Signorile

Lavoratori dello spettacolo: danzatori, attori, musicisti, performers che si presentano o sono ospiti, nei più importanti teatri di capitali europee con i loro lavori, le loro proposte, i loro linguaggi e molti sono artisti della Puglia.

Questo articolo non ha nulla di campanilistico, ma solo oggettive considerazioni vissute personalmente e seguite nel corso del mio lavoro di redazione e assistente alle direzioni artistiche.

Teresa Ludovico

Citarne alcuni è riduttivo. Le loro capacità di comunicazione e innovazione creative, sono propositi culturali.

Linguaggi comprensibili anche senza l’uso della parola, la comunicazione evoluta, è ricerca, è sperimentazione, e va al di là degli schemi convenzionali, tali da essere considerate Arti Libere, cioè non costrette a dettami rigorosamente accademici.

Benedetta Lusito

Meglio ancora sono la fedeltà di riproduzioni che preservano o ripropongono la storicità di un’opera e che rispettano la fedeltà di esecuzione dell’autore o del compositore.

Un esempio è la Lirica. Opere di autori tedeschi (“L’anello del Nibelungo” di Richard Wagner o “Fidelio” di Ludwig van Beethoven) o francesi, (“Alceste” di Christoph Willibald Gluck o “Amadigi in Gaulasono” di Jean-Baptiste Lully), riproposte in lingua madre o come per moltissime opere in italiano, rappresentano come la “vecchia” Europa è un unico spazio di confronto e crescita artistica reciproca. i cui confini sono solo geografici ma non artistici.

Nico Salatino

Questo significa che legare alla parola, la gestualità, la musica o l’espressività fisica, diventa un messaggio universale.

Stelle quali Sergio Racanati, di Bisceglie, Benedetta Lusito, attrice e danzatrice, di Terlizzi, Emio Greco, coreografo, di Brindisi, sono testimoni di una Puglia della creatività e dell’interpretazione anche oltre i confini dell’Italia.

Nicola Valenzano

Coreografi come Sabrina Speranza, lei stessa danzatrice, Mimmo Linsalata, Rosellina Goffredo, Orazio Caiti, Vera Sticchi, Leandro Annese, Vito Alfarano, operatori delle arti coreografiche che dimostrano quanto un’identità territoriale, è un’identità che si diffonde perché il proprio lavoro sia compreso e recepito come messaggio di un’arte legata alla società.

Sabrina Speranza

Soprattutto quando queste si legano alle problematiche e alle difficoltà sociali, temi quali accoglienza, integrazione, pregiudizi di genere o peggio, di popoli.

L’Arte è rivoluzione.

Ambasciatori della cultura di un territorio storicamente “invaso”, “conquistato” da popoli dal nord Europa perfino dal Medio Oriente e che mescola e ingloba culture e tradizioni che si radicano nelle comunità autoctone, arricchendo quella pre-esistente.

Pino Cacace

Arti ereditate e portate in scena da attori quali Teresa Ludovico, Augusto Masiello, Paolo Panaro, Roberto Petruzzelli, Tina Tempesta, Annamaria Di Pinto, Maurizio Sarubbi, tutti interpreti di un teatro accademico ma anche sperimentale. Autori di sé stessi, avanguardie del palcoscenico.

Patrizia Gesuita

Teresa Ludovico, spesso ospite in Giappone, è ospite proprio per la sua attività di attrice di ricerca, testimone di una cultura mediterranea, che nel mondo è riconosciuta come patria di tutte le Arti umane dalla Grecia Classica e dai suoi poeti: Virgilio, Omero, Aristofane, Menandro, drammaturgi già avanguardie di un teatro metafisico, surreale e soprattutto, attuale. 

Emio Greco

Senza dimenticare un teatro di tradizione. Il teatro della gente. Da essa, Vito Signorile,  Lucia Coppola, Pino Cacace, Susi Rutigliano, Maurizio Sarubbi, interpreti di quella naturale “commedia” del quotidiano che vive una città come Bari tra i vicoli e i “bassi” della città vecchia.

Vera Sticchi

Il merito di queste peculiarità artistiche sono senza dubbio le origini geografiche del territorio. Influenze greche, normanne, arabe, spagnole che hanno profondamente segnato il percorso culturale della regione.

La Puglia durante la stagione estiva, offre spettacoli e rassegne che organizzati dalle istituzioni locali e dalle importantissime Pro Loco, in tutti i comuni provinciali, assiste a quanto di arcaico sono i contenuti di una rappresentazione artistica.

Vito Alfarano

La storica Melpignano, comune salentino in provincia di Lecce, regione dell’antica Grecia Classica e dove ancora oggi si parla il “grico”, idioma linguistico antichissimo.

Qui si celebra da anni “La notte della taranta”. Un tour che parte da Corigliano d’Otranto e termina dopo avere toccato altri comuni dello sperone d’Italia e dove le influenze elleniche si sono radicati nella cultura popolare territoriale, fino a identificare le sue genti, con sentimenti mistici fusi tra loro, sacro e profano, gli dei greci, il paganesimo, il Cristianesimo.

Mimmo Linsalata

Ragioni per cui oggi sono parte del costume locale che in casi di estrema fede religiosa, si trasformano in riti magici e diventano esorcismi con l’uso della danza: la taranta.

Maestra e cultrice di questa ancestrale cultura è Veronica Calati, ballerina di “testa” e donna del sud. Veronica Calati e la sua interpretazione della “pizzica”: termine che identifica il ballo scatenato dal morso della tarantola e che proprio con la danza, lenisce la “pazzia” provocata dal suo veleno.

Leandro Annese

Una terra, la Puglia, i cui popoli si identificano con le tradizioni. La cultura popolare, patrimonio di una comunità e tra i maestri della “lingua” di una comunità, attori e registi quali Nico Salatino, Nicola Pignataro, Mariolina De Fano, Nietta Tempesta, Mario Mancini, Nicola Valenzano.

Artisti che raccontano e hanno raccontato, il quotidiano vivere di un popolo spontaneo, con le sue naturali espressioni idiomatiche di uso quotidiano e che identificano la dignità popolare con i sentimenti intrinsechi degli animi umani.

Augusto Masiello

Il valore del vernacolo, è il valore della gente comune, quel valore in cui rivediamo noi stessi con curiosità e drammi del vissuto quotidiano.

Senza campanilismi, né provincialismi territoriali, si narra di una Puglia creativa. Una regione che pensa e racconta con la danza e la prosa. Il canto di litanìe di antichissime memorie greche e arabe ma soprattutto con la letteratura.

Roberto Petruzzelli

Molte le case editrici pugliesi che presentano autori del territorio. Scrittori presentati al Salone del Libro di Torino o “Il Libro Possibile” di Polignano a Mare o anche la “Notte della Letteratura Europea” di Lisbona.

Rassegne letterarie che presentano una Puglia “colta”, una Puglia di senso storico non contaminata, nonostante il progresso, da strutture linguistiche poso attente la naturale vocazione di una comunità: gli amori, i drammi, le avventure di popoli i cui bisogni sono i sogni e non le conquiste.

Pierfranco Bruni

Una Puglia “romantica”? Non direi. E’ semmai una Puglia umana. La terra conquistata, la terra depredata, la terra devastata e rubata. Gente che ara la “pietra”, che pascola su aride colline battute dai venti del mare.

Da questa regione nascono gli artisti di Puglia e in merito, ecco alcuni degli scrittori che meglio rappresentano il territorio: Patrizia Gesuita, scrittrice presente in numerose rassegne letterarie.

Giusy Carminucci

Loredana Marzo, antropologa e ricercatrice di Storia della Cultura Popolare e Giusy Carminucci, poetessa e docente di letteratura italiana.

Pierfranco Bruni, storico e saggista della cultura della Magna Grecia, Francesco Sinigaglia, drammaturgo, scrittore di Bisceglie, Premio Nabocov 2023 a Novoli, per il suo saggio “Teatro e metateatro in Hamlet di William Shakespeare”.

Francesco Sinigaglia

Puglia: qui dove finisce l’Italia. Dalle terre del nord Europa ai mari Adriatico e Ionio. Terra conquistata da popoli e invasori, re e oppressori, civiltà che si insediarono fondendosi con le nostre genti e lasciando ai posteri il sapere del genio umano.

Gianni Pantaleo.

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