di Antonio Pasquale.
È insolito parlare della propria passione la domenica di Pasqua, ma se accade, probabilmente si tratta di una parte di sé impellente e necessitante.
Vivere la propria ricerca continua nelle dinamiche della lingua e cultura greca e latina rappresenta la forma di espressione più alta per dare voce ai propri pensieri, perché porta a ragionare, gestire le emozioni, le relazioni con l’altro e i contesti di riferimento secondo la prospettiva dei classici.
Carmelo Bene – Cristo ’63 – (1963)
Una visione non parziale o elitaria, bensì immersiva, coinvolgente e straordinariamente empatica, tale da essere la propria forma mentis, la cifra stilistica della propria essenza.
Il greco, lingua pragmatica, razionale e filosofica al contempo, riproduce in modo sintetico, icastico, espressioni più articolate in lingua italiana e latina, con pari efficacia.
Ad esempio il verbo greco “theaomai”, implica il concetto di vista attenta e conduce al termine “teatro”, definendo il senso autentico dell’atto scenico, traducendo il senso plastico dello spettatore, che partecipa all’evento teatrale, a partire dalla visione per giungere all’identificazione o alla repulsione delle emozioni vissute durante la pièce.
Dario Fo – Mistero buffo (1969)
Si potrebbero addurre esempi innumerevoli anche per la lingua latina e indurci a riflettere su come la lingua esprima l’essenza di una cultura, la sostanza e ci permetta a posteriori di approdare alle forme letterarie corrispondenti.
Sono dell’avviso dell’importanza della padronanza delle lingue antiche per studiarne la Letteratura in un processo di affascinante alchimia, di osmosi linguistico-culturale e di vivificazione di una passione forte, duratura e resistente alle variabili incerte e cangianti della vita.
La Smorfia – Annunciazione (1979)
Perché dunque condividere oggi queste riflessioni?
La Pasqua dimostra come il passaggio da una condizione irreversibile possa accadere, se la volontà e la passione del proprio progetto di vita vengano reiterate, dotate di senso, volute in modo incondizionato.
La passione di qualcosa o per qualcosa ha il potere di evocare la forza di affrontare anche situazioni complesse.
Alessandro De Simone – La passione di Cristo – (2023)
La perseveranza consolida la predisposizione e diventa Arte, artigianato del “fare”, arte della parola, volano di crescita.
Dovremmo cercare di dare forma e sostanza alle nostre passioni, a costo di incontrare l’incertezza, le difficoltà, ma in direzione di un approdo sicuro.
Antonio Pasquale.