Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei principali store online da BELIEVE DIGITAL, è uscito il 20 maggio. “I Feel Blue” è il nuovo, secondo CD del pianista, compositore e didatta romano Lucio Perotti.
Un progetto in piano solo come atto di naturale maturazione artistica delle sue esperienze in ambito classico, jazz e contemporaneo, composto da 5 brani originali e 4 arrangiamenti originali di altrettante composizioni di Lennie Tristano, Leslie Bricusse, Jerome Kern e Dave Brubeck.
Il disco è stato presentato ufficialmente in concerto il 29 maggio 2025 presso la Casa del Jazz di Roma.
“I Feel Blue” è il mio primo disco in piano solo. Arriva dopo anni di esperienza sui palchi e tanti ruoli diversi tra musica classica, contemporanea e jazz.
Rappresenta la naturale maturazione di tutto il mio percorso. Il linguaggio è trasversale e nasce dall’amore sconfinato per la Musica, in tutte le forme in cui riesco a esprimere e rinnovare la mia creatività.
Traspare la mia convinzione che ogni musicista oggi, anche quello più accademico, abbia il dovere di rimettersi in gioco individualmente, di riprendere a comporre, improvvisare, arrangiare e rielaborare per ritrovare il gusto di inventare e di reinterpretare repertori diversi. Solo la creatività personale può rinnovare la voglia di scoprire nuovi orizzonti… i nostri!”.
COMMENTO AI BRANI
I Tre ludi after Gershwin sono un’elaborazione dei tre preludi di George Gershwin. Tra ampie sezioni di improvvisazione, ricche anche di citazioni molto famose, elaboro il materiale tematico.
Blue toccata à la turk è una elaborazione di grandi dimensioni del Rondò di Dave Brubeck. Il tema viene “colorato” con un contrappunto che disegna ampie linee alla mano sinistra.
L’improvvisazione qui è molto articolata. Da un’apparente divagazione musicale inziale, in realtà un’ampia sezione modulante in cui uso liberamente stilemi propri del minimalismo, si passa per un bridge che, con un potente groove che riprende il ritmo incalzante (à la turk!) del tema, riconduce al tema e alla coda finale.
La title track I feel blue è un’unica grande improvvisazione che parte da una cellula ritmico-tematica e la trasforma in materiale via via sempre più articolato e cangiante, per poi ricomporsi nella cellula iniziale.
È evidente la mia ispirazione al minimalismo americano, ad autori come John Adams e Steve Reich che ho molto studiato ed eseguito.
De Sidera, dal latino “desiderio”, da voce alla mia aspirazione di scrivere una fuga in stile jazz ed è un’ulteriore testimonianza della mia ispirazione alla musica del passato, filtrata dalle sonorità attuali a cui sono più legato.
Nel disco ci sono poi tre brani che rappresentano il mio legame con il Jazz vero e proprio: Lennie’s Pennies, di Lennie Tristano autore da cui sono affascinato per il suo spirito innovatore che si coglie, tra le altre cose, nelle asimmetrie metriche dei temi;
Who can I turn to (when nobody needs me) di Leslie Bricusse, che reinterpreto a partire dall’arrangiamento di Bill Evans e la famosissima All the things you are di Jerome Kern, versione nata da una sfida lanciata dal mio insegnante di composizione jazz, Pietro Leveratto.
Ho pensato di registrare questo lavoro basato sul concetto di reinterpretare, anche qui in un modo diverso da ciò che si sente solitamente, questo bellissimo standard jazz.
E allora le voci si muovono liberamente a partire da una libera sovrapposizione di intervalli, scelti in base al colore risultante, andando a creare dissonanze, urti, colori e soluzioni insolite… se non sorprendenti!