giovedì, 28 Marzo, 2024 11:34:38 AM

Lezioni di danza alternative in tempo di pandemia

Di Giulia Volturno

Il settore sportivo, performativo, culturale e dell’arte sin dall’inizio della pandemia da COVID-19 (marzo 2020), ha chiuso le proprie strutture: scuole di danza, palestre, teatri, cinema, musei in quanto considerati luoghi di facile assembramento, penalizzando e paralizzando l’attività motoria, la cura del corpo, lo spettacolo dal vivo e tutto quello che si lega al mondo della cultura. Grazie all’uso di piattaforme ogni attività – nei limiti del possibile – si è adoperata per continuare a mantenere vivo il rapporto con i propri allievi, con il pubblico, gli atleti, pur di attenuare una sofferenza che non solo logora il corpo ma anche l’essenza dell’animo umano. A distanza di quasi un anno, lo scenario non è cambiato, salvo una breve parentesi di riapertura nei mesi estivi e nel periodo compreso tra settembre e ottobre, tutto rimane tacitamente chiuso e inattivo. Prendendo in esame, in questo caso il settore della danza, molti insegnanti hanno continuato ad impartire lezioni in modalità online, mantenendo attivo l’interesse dei propri allievi per la danza. In verità dai dati che emergono dai diversi social risultano esistere due fronti, quello degli insegnanti insieme ai genitori e allievi che sostengono e adottano la modalità online e dall’altro quelli che rifiutano tale ripiego, preferendo astenersi dall’insegnamento in questo momento tanto difficile.

American Ballet School

American Ballet School

Ognuno è libero di intraprendere qualsiasi soluzione, ma sono comunque tante le domande e i dubbi relativi a questo problema. Come si stanno avvicinando i bambini, a maggior ragione i nuovi iscritti, alla pratica della danza attraverso lo schermo di un computer? Quando si tornerà in sala parte del lavoro svolto a distanza potrebbe essere vanificato, rischiando di rifare tutto? Si può modellare un giovane fisico attraverso lo schermo? La teoria educativa si basa sul concetto secondo il quale le discipline del corpo e del movimento devono essere praticate, studiate e osservate da vicino, pertanto diviene impensabile che tutto ciò si possa fare a “distanza”. La musica, il teatro, la danza e le arti in genere sono attività culturali e pedagogiche che hanno la necessità di essere mostrate attraverso una pratica ravvicinata tra l’allievo e l’insegnante. D’altra parte l’attività del corpo, il cui fine è quello di aiutare a sviluppare sia la conoscenza fisica di un soggetto, legata allo sviluppo del sistema muscolo-scheletrico soprattutto nei bambini e adolescenti, sia la pratica della tecnica coreutica rischiano di essere ridimensionate. Il lavoro che si svolge solitamente nelle sale di danza, fatto di ascolto, conoscenza, interazione dei corpi e degli sguardi tra allievi e insegnanti cambia le ordinarie abitudini se fatto a distanza, alterando anche la funzione sensoriale legata all’esperienza emozionale, affettiva e psichica. Durante l’attività motoria il corpo è abitato, si impara mediante l’allenamento ad acquisire l’educazione per mezzo della corporeità, a sviluppare la giusta consapevolezza delle proprie capacità gestuali, corporee e mentali, a saper dosare le forze e gli impulsi emotivi grazie anche ai rapporti interpersonali.

Ludmila Valentinovna Kovaleva. Vaganova Ballet Academy.

Certamente si sta scrivendo una nuova pagina della Storia della Danza grazie alle nuove culture educative adottate in quest’occasione, in cui la visione del corpo nel contesto interdisciplinare delle arti, fuori dai luoghi tradizionali della trasmissione della danza si sta adattando al corso della storia incorporando nuove nozioni educative trasversali.

Nella danza fondamentale è l’osservazione e l’imitazione, una pratica essenziale nei primi anni di studio che sollecita le funzioni di apprendimento basilari per instaurare il dialogo dei corpi, quella sintonizzazione che favorisce la relazione del corpo nello spazio, in relazione con gli altri.

New York City Ballet

New York City Ballet

New York City Ballet

La creatività psicomotoria e la pratica dell’improvvisazione, d’altro canto realizzata nella propria casa o nella propria cameretta potrebbe aiutare i piccoli danzatori a disinibirsi e aprirsi a  nuove scoperte, infatti entrando in contatto con il proprio mondo si rassicurano e acquistano fiducia nelle personali capacità ludiche e psicomotorie. Chiaramente questo tipo di didattica può portare benefici così come esige una messa in discussione. Il mondo della danza deve continuare, pertanto in queste condizioni storiche, la pratica coreutica al pari di altre discipline si arricchisce di nuove attitudini, metodi e contenuti aprendo la strada a stage, concorsi, corsi di formazione online.

Paris Opera Ballet School

La pedagogia della danza ha una domanda sottesa sul valore simbolico di questa pratica in video, se sia effettivamente efficace e soprattutto sulla necessità di riconsiderare il corpo come luogo centrale della percezione, come identità professionale, non abbandonando le dinamiche relazionali tese all’apertura sociale con cui si misura la crescita educativa, contrastando quello che al contrario questa pandemia cerca di fare con un responsabile isolamento.

Giulia Volturno.

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