mercoledì, 25 Giugno, 2025 10:12:10 AM

Bivona (VV) – Giovanni Battista Lombardi – Una ninfa tra le terme

di Giovanni Francesco Cicchitti.

Sta per immergersi, ma si ferma. La punta del piede sfiora l’acqua, ne sente il brivido. Forse è troppo fredda.

Trattiene il respiro e il drappo che tenta di sfuggirle dalle mani. È un attimo sospeso, colto per sempre nel marmo.

La giovane figura, elegante e assorta, è una ninfa, una Naiade, lo si capisce dal diadema di perle che le cinge il capo e si chiude con una conchiglia — chiaro riferimento alla sua origine divina.

Non è una semplice fanciulla: appartiene a un’altra dimensione, quella della mitologia, dell’incanto, delle acque sacre.

Lombardi, con straordinaria sensibilità, riesce a rendere visibile l’invisibile: la trasparenza dell’acqua che scivola sulla pelle, la morbidezza delle carni, l’equilibrio tra naturalezza e pudore.

I capelli raccolti con grazia, il tessuto che sta per scivolare, le forme scolpite con cura ma mai ostentate: tutto in quest’opera parla di armonia. Non c’è artificiosità, solo silenzio e grazia.

La scultura fu realizzata nel 1858 da Giovanni Battista Lombardi, scultore bresciano apprezzato per la sua eleganza formale e il suo gusto delicato.

A commissionarla fu Camilla Facchi Fè d’Ostiani, che la destinò alle terme di Palazzo Facchi a Brescia, luogo raffinato e ricco di suggestioni.

Palazzo Facchi (XVII sec. ) Interno – Brescia

L’opera ottenne fin da subito un ampio consenso, sia da parte del pubblico che dalla critica: non sorprende, perché questa ninfa continua ancora oggi a parlarci, senza parole, di bellezza, attesa, mistero.

E mentre restiamo lì, a osservarla nel suo eterno indugiare sull’acqua, forse ci accorgiamo che anche noi siamo immobili, rapiti in quello stesso istante sospeso.

Perché l’arte, quando è autentica, non rappresenta il mondo: lo trattiene. Lo ferma, come un respiro, e ce lo restituisce più vivo che mai.

Giovanni Francesco Cicchitti.

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