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Giuseppe Di Stefano, nel centenario della nascita 1921/2021

di Giovanni Ferruccio Labella.

Il 24 luglio ricorre il centenario della nascita del grande tenore siciliano Giuseppe Di Stefano. Un’artista che ha dominato la scena lirica del XX secolo con la sua inconfondibile voce. Amatissimo dal pubblico, lascia un’impronta indelebile nella storia del melodramma.

Giuseppe Di Stefano nasce a Motta Sant’Anastasia (CT) nel 1921. In seguito al trasferimento dei genitori, in cerca di lavoro in Lombardia, trascorre la giovinezza a Milano. Notato per le doti vocali, studia canto lirico con il celebre baritono Luigi Montesanto. Frequenta il Loggione del Teatro alla Scala di Milano. Svolge il servizio militare. Durante il periodo bellico, si diletta come cantante di musica leggera e tra il 1944-45, si stabilisce in Svizzera, dove interpreta in Radio brani operistici e canzoni. Il successo è immediato. Tutti rimangono conquistati da questo giovane artista. Pippo possiede una voce molto estesa, da tenore lirico spinto, dotata di un perfetto fraseggio e di una dizione chiara. I suoni emessi sono fluidi ed eleganti. C’è passione in ciò che interpreta. In Lui vi è uno stato di grazia. La gavetta è breve. Nel 1946 debutta in Manon di Massenet a Reggio Emila, poi Rigoletto a Genova, La Sonnambula a Bologna, I Pescatori di Perle a Venezia. Nel 1947 arriva la consacrazione ufficiale. E’ Manon che gli apre le porte del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro alla Scala di Milano. Un trionfo accanto a Mafalda Favero!

 

      Mafalda Favero (1903-1981)                Giuseppe Di Stefano (1921-2021)

Ascoltando la registrazione live, emerge subito la bellezza della voce e la tecnica prodigiosa. Si aggiunge il carattere gioviale, ironico, il forte temperamento, la bella presenza fisica e l’impegno in azioni filantropiche. Nel 1948 lo attende un nuovo debutto. Al Metropolitan di New York è il Duca di Mantova nel Rigoletto e nel 1949 è protagonista assoluto nel Faust di Gounod; una serata memorabile, dove esegue il famoso Do. Il pubblico applaude ancor prima che finisca di cantare. Il successo è assicurato. Pippo è un uomo felice. Nel 1949 sposa Maria Girolami da cui ha tre figli. La carriera assume un livello sempre più internazionale. E’ presente nelle stagioni liriche dei massimi teatri americani, europei, con tappe in Africa meridionale e in estremo Oriente. Poi canta in tutti i teatri italiani. Nel 1951, a San Paolo del Brasile, nella Traviata, avviene l’incontro fatidico con Maria Callas.

 

       Fedora Barbieri (1920-2003)                       Maria Callas (1923-1977)

E’ l’inizio di un lungo sodalizio artistico e discografico, destinato a interrompersi soltanto con la morte del soprano greco nel 1977.

Al nome di Giuseppe Di Stefano sono legati alcuni ruoli eseguiti in teatro. Edgardo in Lucia di Lammermoor è il personaggio che risalta maggiormente le grandi qualità vocali. Con Maria Callas, canta quest’opera nei teatri di tutto il mondo: a Mexico City nel 1952, alla Scala di Milano con la regia di Luchino Visconti diretta da Herbert Von Karajan nel 1954, a Vienna e a Berlino nel 1955. In studio di registrazione nel 1953 con Tito Gobbi. Le cronache dell’epoca riportano che gli applausi duravano mezz’ora! Nel famoso sestetto del I atto, “Chi mi frena in tal momento” è la perfezione assoluta! Poi nelle arie “Tombe degli avi miei” e “Tu che a Dio spiegasti l’ali”, Di Stefano, sfoggia il meglio della sua arte, tanto da commuovere il pubblico, che ricambia con deliranti ovazioni. Tutto questo è documentato dalle registrazioni radiofoniche dell’epoca, che ci permettono di emozionarci a distanza di tanti anni.

 

       Luchino Visconti (1906-1976)             Herbet Von Karajan (1908-1989)

Ciò è parte della storia della musica. E’ la nostra storia d’Italia. E poi Turiddu nella Cavalleria Rusticana con Giulietta Simionato alla Scala nel 1955, Mario Cavaradossi nella Tosca con la quale vince il prestigioso premio Diapason d’oro nella registrazione del 1953 con Maria Callas e Tito Gobbi, Arturo né I Puritani, Don Josè in Carmen, Calaf in Turandot, Andrea Chenier, Loris in Fedora, e ancora Gianni Schicchi, Iris, L’Amico Fritz, I Pagliacci, Il Barbiere di Siviglia, L’Incoronazione di Poppea, Il Calzare d’argento, Madame Butterfly, Manon Lescaut, Il Tabarro, Mefistofele, Elisir d’amore, La Favorita, Werther, Mignon, La Gioconda, Aida, Il Trovatore, Falstaff, Luisa Miller, La Forza del Destino, Un Ballo in maschera, Otello, Messa da Requiem, Rosenkavalier, Rienzi. Totale oltre 50 Opere! Infine degni di nota due ruoli a lui più congeniali: Rodolfo nella Bohème, interpretato centinaia di volte con Licia Albanese e quello di Alfredo né La Traviata, nell’edizione storica accanto a Maria Callas nel maggio 1955 al Teatro alla Scala con la regia di Luchino Visconti e sul podio Carlo Maria Giulini. Giuseppe Di Stefano è stato partner delle più grandi cantanti del secolo: con Renata Tebaldi si menziona l’inaugurazione della stagione lirica della Scala, con la Tosca del 7 dicembre 1959; poi Magda Olivero, Lily Pons, Bidù Sayao, Zinka Milanov, Hilde Gueden, Rise Stevens, Eleonor Steber, Leyla Gencer, Grace Bumbry, Fedora Barbieri, Clara Petrella, Victoria De Los Angeles, Graziella Sciutti, Rosanna Carteri, Antonietta Stella, Marcella Pobbe, Leontyne Price, Anna Moffo, Renata Scotto, Birgit Nilsson, Regine Crespin, Montserrat Caballè, Raina Kabaivanska. Altrettanto imponente è l’attività discografica: 106 tra Opere liriche (in studio e live), brani d’Opera, canzoni Napoletane.

 

            Tito Gobbi (1913-1984)                   Giulietta Simionato (1910-2010)

Ha interpretato un film nel 1952 Canto per te con Ave Ninchi e ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1966. E’ stato il tenore preferito di Maria Callas (hanno registrato insieme ben 10 titoli operistici e i celebri duetti) e con il quale la Divina, ha deciso di chiudere la sua carriera in un lungo tour in giro per il mondo nel 1974. Di Stefano è stato anche un applaudito interprete di Operetta, quali Paganini, Il Paese dei Campanelli, Lo Zingaro Barone e di Recital. L’ultimo concerto risale al 1992. Purtroppo per dovere di cronaca, la vita privata è stata sconvolta da due tragici eventi. Nella primavera del 1975, è mancata a causa di un male incurabile la figlia Luisa appena ventenne. Nell’autunno del 2004, è stato vittima di un tentativo di furto.

 

     Luigi Montesanto (1887-1954)                  Licia Albanese (1909-2014)

Nella violenta colluttazione, Giuseppe Di Stefano, nel difendersi insieme alla moglie, il soprano Monica Curth, ha riportato gravissime ferite. Le sue condizioni sono risultate, da subito, preoccupanti. E’ stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, e purtroppo, dopo una lunga degenza, si è spento nella sua casa di Santa Maria Hoè, vicino a Lecco, il 3 marzo del 2008, lasciando un grande vuoto nel mondo della musica, fra lo sgomento dei tanti colleghi e del suo affezionatissimo pubblico che non l’ha mai dimenticato. A Giuseppe Di Stefano è stata assegnata la Medaglia d’oro per i benemeriti per la cultura e le arti nel 2001.

Giovanni Ferruccio Labella.

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