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Licia Albanese, da usignolo barese a star del Metropolitan

Di Giovanni Ferruccio Labella.

Licia Albanese, soprano. (1909 – 2014)

“Caro nome che il mio cor

Festi primo palpitar,

Le delizie dell’amor

Mi dei sempre rammentar!”.

Rigoletto, atto I, scena XIII.

Quest’aria di Gilda, ben si addice alla figura della celebre artista Licia Albanese. Soprano lirico spinto, dotato di una intensa musicalità espressiva, ricca nel fraseggio e fluida nell’emissione. Voce tipicamente pucciniana, ha svolto una lunga e folgorante carriera in Italia, in Europa, e soprattutto oltre oceano. Licia Albanese è nata a Torre Pelosa (attualmente Torre a Mare, all’epoca frazione del comune di Noicattaro, oggi Bari) il 22 luglio 1909. Da piccola manifesta il suo interesse più per la danza che per il canto. Notata per le sue doti vocali è avviata a un regolare corso di studi musicali. Tra i suoi insegnanti, figura la cantante Giuseppina Baldassarre Tedeschi, con la quale segue un lungo corso di perfezionamento. Disciplina, rigore, ottime facoltà mnemoniche e tanta passione per la musica, sono le caratteristiche che vanno a delineare la personalità della Nostra artista. Il debutto avviene all’improvviso al Teatro Lirico di Milano nel 1933 in Madame Butterfly in sostituzione della cantante protagonista. La vittoria al Concorso Nazionale di Canto e la partecipazione al Regio di Parma ancora nella parte di Cio-Cio-San e Boheme al Teatro Petruzzelli di Bari, le hanno aperto le porte dei maggiori teatri lirici italiani. Da nord a sud, il successo è strepitoso. Pubblico e critica sono concordi. E’ nata una nuova stella della lirica. Il debutto al Teatro alla Scala è nel ruolo di Lauretta nel Gianni Schicchi di Puccini nel 1935. La carriera prende corpo. Si menziona Il “Flauto magico” di Mozart con Tito Schipa e Tancredi Pasero all’Opera di Roma, una strepitosa “Boheme” con Beniamino Gigli alla Scala di Milano e Liù in Turandot a Bologna con Giuseppe Lugo e Eva Turner nel 1939. Oltre ai grandi successi italiani, è presente nelle stagioni dei teatri lirici in Francia, in Inghilterra, a Malta e in Libia. Curiosa è la descrizione della collega il mezzosoprano Giulietta Simionato che così scrive: “Da Tunisi la troupe ripartì in pullman per Tripoli attraversando il deserto. C’era anche Licia Albanese, incappucciata in una sciarpa che la faceva sembrare un’araba”.

“Traviata” 1959

“Madama Butterfly” (1953)

Bella tra le belle, dea tra le dee, il 1940 segna un capitolo importante della carriera. E’ chiamata al Metropolitan di New York, dove esordisce il 9 febbraio nella Madame Butterfly, un ruolo particolarmente a lei congeniale che interpreterà per oltre trecento volte. Da questo momento in poi Licia è il soprano più famoso d’America. Insieme a Lily Pons e Zinka Milanov, contende il podio della leader al vecchio Met. E’ scritturata nelle successive stagioni operistiche newyorchesi  fino al 1966. Un successo dopo l’altro, canta in tutti i maggiori teatri statunitensi. Riscuote enormi successi di pubblico. Accanto ai tanto amati ruoli pucciniani, si aggiungono quelli verdiani. L’incontro fatidico con il maestro Arturo Toscanini delinea un tassello nella carriera. Il successo di Traviata è tale che ancora oggi rimane un punto di riferimento per interpretazione e tecnica di canto. Ascoltando le registrazioni in questione, emerge la vivacità dei tempi del maestro e la bravura dell’Albanese sempre attenta e curata nel cantare. Molto apprezzata per le sue non comuni  qualità interpretative, è il primo soprano ad apparire sul video in diretta televisiva dando una ottima prova nel ruolo di Desdemona nell’Otello di Verdi con Ramon Vinay e Leonard Warren nel 1948. E poi Boston, Chicago, Detroit, Atlanta, Los Angeles, Cleveland, Philadelphia e soprattutto San Francisco dove si esibisce dal 1941 al 1962. Carmen, Don Giovanni, Falstaff, Andrea Chenier, Manon, Adriana Lecouvreur, Le nozze di Figaro, I Pagliacci, La Rondine, Mefistofele, L’Africana, L’amore dei tre Re, I racconti d’Hoffman, Faust, Manon Lescaut, Il Tabarro, sono solo alcune delle Opere eseguite che vanno ad aggiungersi a un repertorio sempre più vasto. Numerose sono anche le registrazioni live che sono pervenute ai nostri giorni, documenti storici e testimonianza diretta  della sua arte tanto squisita quanto impeccabile.

“Traviata” 1959.

Licia Albanese ha cantato con i maggiori artisti dell’epoca. Si ricordano i tenori Jean Peerce, Richard Tucker, Ferruccio Tagliavini, Giuseppe Di Stefano, Jussi Bjorling, Franco Corelli e Luciano Pavarotti che così la ricorda: “Per tutti noi gente dell’Opera, è importante avere l’amicizia delle grandi star che ci hanno preceduti, come per esempio Licia Albanese!”

Luciano Pavaortti e Licia Albanese (1973)

Una carriera che si è protratta fino agli anni’90 con applauditi recital. Licia Albanese ha dimostrato di avere una longevità vocale sorprendente. Forte della sua popolarità, ha preso parte al musical Follies nel ruolo di Heidi Schiller, riscuotendo successo tra le nuove generazioni. Ha amato molto gli studenti, infatti ha istituito nel 1974 una fondazione intestata suo nome allo scopo di assistere e soccombere giovani artisti e cantanti. Ha tenuto numerosi corsi di master classes presso la prestigiosa Juilliard School of Music, la Manhattan School of Music e il Marymount Manhatthan College. E’ divenuta cittadina statunitense nel 1945 in seguito al matrimonio con il banchiere di origine italiana Joseph Gimma, dal quale ha avuto un solo figlio Joseph Jr. Numerose poi, sono le onorificenze ricevute. Si menzionano quelle del Saint Peter’s College, New Jersey, Università di Siena, Seton Hall University, Fiarflield University, University of South Florida, Caldwell College, Monclair State Univeristy, Fairleigh Dickinson University. Infine degni di nota il conferimento nel 1995 da parte del presidente Bill Clinton della National Medal of Arts e nel 2000 l’Handel Medallion insignita dal sindaco Rudolph Giuliani.

Carlo Bergonzi e Licia Albanese (1958)

Licia Albanese si è spenta nella sua casa di Manhattan il 15 agosto 2014 alla veneranda età di 105 anni, circondata dall’affetto dei suoi cari, familiari, amici e ammiratori, detenendo il primato di decana della lirica mondiale.

Giovanni Ferruccio Labella.

 

 

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One comment

  1. Eleonora De Marzo

    Articolo ben scritto fluido e scorrevole pieno di notizie biografiche che rivelano una buona preparazione artistica di colui che ha redatto questo articolo complimenti a Giovanni Ferruccio

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