mercoledì, 25 Dicembre, 2024 9:42:05 PM

Cursi, le sue Donne e i suoi Uomini illustri

di Giovanni Ferruccio Labella.

Nel cuore della penisola Salentina, il piccolo comune di Cursi (LE) è soprattutto ricordato per le cave di Pietra Leccese. Di antichissime origini (sono presenti sul territorio alcuni Menhir), in epoca romana è utilizzato come stazione militare con personale adibito a trasmettere i dispacci militari. I monumenti principali che oggi possiamo ammirare quali, la parrocchia di San Nicola con annessa l’antica chiesa cinquecentesca, il palazzo feudale, il santuario della Madonna dell’Abbondanza, la Torre dell’Orologio, la Chiesa e l’ex Convento dei Padri Agostiniani, la cripta basiliana, sono testimonianza diretta di un passato glorioso, intriso di storia e di fede.

Santuario della Madonna dell’Abbondanza.

Giovanni Battista Cicinelli (1609-1679) acquista dapprima il feudo di Cursi nel 1641, ottenendo il titolo di principe nel 1651 e in seguito nel 1659 quello di Grottaglie, assumendo il titolo di duca nel 1665. Appassionato di letteratura (suo è lo scritto La censura del poetar moderno pubblicato nel 1672) è descritto dal carattere non facile, altezzoso, un esempio è il mandato di morte nei confronti dell’arciprete di Grottaglie[1].

[1]D. Giannuzzi, Cursi: La storia, La vita, La pietra, Mario Congedo Editore, Galatina 1998.

Papa Innocenzo XII.

A un ramo della nobile famiglia appartiene Vittoria Cicinelli, che sposa Fabrizio Pignatelli di Cerchiara. E’ bisnonna paterna di Antonio Pignatelli (Spinazzola 1615-Roma 1700), vescovo di Lecce dal 1671 al 1672, cardinale dal 1681, che nel 1691 è eletto Papa Innocenzo XII [1].

Gli organari Simone e Pietro Kyrcher abitano e si sposano a Cursi con due rispettive sorelle della famiglia Moro. La loro bottega era ubicata nell’attuale piazza Pio XII accanto alla Torre dell’Orologio. Provengono da Gallipoli e sono probabilmente parenti del famoso Atanasio Kyrcher, gesuita e scienziato vissuto nel XVII secolo. A tutt’oggi si possono ammirare e ascoltare gli organi della parrocchia di san Giovanni Battista in Morigino, della Cattedrale di Otranto e quello maestoso della chiesa di san Francesco in Gallipoli[2].

Michele De Pietro

Michele De Pietro è nato a Cursi nel 1884. Laureatosi a Roma in Legge nel 1906, intraprende la carriera forense fino al 1915. Durante il Primo Conflitto Mondiale è Capitano di Fanteria. Aderisce al Partito Liberale. Ostile al Fascismo è arrestato nel 1942. Nel 1945 è membro della Consulta Nazionale e nel 1946 è eletto deputato con la Democrazia Cristiana. E’ Senatore nel 1948 e poi vice presidente del Senato della Repubblica fino al 1954. In seguito è Ministro di Grazia e Giustizia nel governo Fanfani e dopo nel governo Scelba fino al 1955. Presidente dell’Ordine degli Avvocati e dei procuratori presso la Corte d’Appello e il Tribunale di Lecce, nel 1959 è eletto dal Parlamento al primo Consiglio Superiore della Magistratura e in seguito ne diviene vice presidente. Dal 1958 alla morte avvenuta in Roma nel 1967, è presidente del Centro Nazionale di Prevenzione e di Difesa Sociale.

Padre Franco Lanzillotto.

Padre Franco Lanzilotto OSB viene al mondo l’8 gennaio del 1922. Sin da bambino avverte la vocazione religiosa. Dopo aver frequentato gli studi nel seminario minore di Otranto prima, a Molfetta e poi in quello di Posillipo (NA), consegue la laurea in Sacra Teologia nel 1947. E’ ordinato sacerdote nel 1946. Apprezzato per le sue capacità mnemoniche, diviene professore nel seminario diocesano e successivamente Rettore.  E’ nominato parroco di Bagnolo del Salento dal 1950 al 1954. Poi, è Canonico del Capitolo della cattedrale, padre spirituale del seminario, direttore dell’ufficio catechistico diocesano, penitenziere, canonico abate e cappellano di Sua Santità col titolo di monsignore nel 1963. Dedizione, mitezza e zelo pastorale fanno trasparire una fede viva e gioiosa. Nel 1977, nonostante le resistenze dell’arcivescovo Nicola Riezzo, che non vuole minimamente privarsi di un così valido collaboratore, decide di lasciare la diocesi di Otranto, per divenire un umile padre benedettino presso l’Abbazia della Madonna della Scala di Noci (BA). Nel monastero ricopre gli incarichi di bibliotecario prima e in seguito quello di Priore. La sua dolcezza, la sua affabilità e soprattutto la sua profonda spiritualità scandiscono gli anni trascorsi in abbazia. E’ spesso invitato a tenere cicli di esercizi spirituali all’interno del monastero o presso altri conventi e a guidare i pellegrinaggi come quello a Gerusalemme nel 1992. Le sue omelie e la celebrazione della messa raggiungono una tenera intimità con Dio. E’ un uomo mansueto, dedito alla preghiera, allo studio e al lavoro. Vive in piena umiltà il sacerdozio, senza protagonismo. Emerge la devozione per la Madonna, cui affida l’intero cammino della sua vita. Chiunque entra in contatto con padre Franco ne rimane conquistato, spiritualmente ricaricato ed emozionato, felice di averlo conosciuto. Gli ultimi anni sono caratterizzati da numerose sofferenze fisiche. Subisce un delicato intervento chirurgico nel 2005 alla colonna vertebrale e nel 2008 una terribile ischemia lo costringe all’immobilità per il resto dei giorni. Durante la malattia padre Franco si fa carico dei peccati dell’umanità, offre la sua sofferenza al Signore, prega per coloro che lo assistono, li conforta. Il 3 settembre 2012 si spegne in concetto di santità[3].

Suor Damiana Afrune

Infine, Suor Damiana Afrune è nata a Cursi nel 1940. Frequenta la comunità locale delle Suore d’Ivrea. Attratta dalla vita religiosa, entra nella stessa congregazione nel 1959. La vestizione avviene nel 1963 e due anni dopo, nel 1965 emette i voti. Dal 1965 al 1969 è destinata a Brindisi al quartiere Casale, dove studia da vigilatrice d’infanzia presso l’IPAI, un brefotrofio, dove emerge il suo appassionato amore per i più poveri e per i malati. Sente il bisogno di imparare, di apprendere, di dare ancora di più per il prossimo, così è inviata a Ivrea, dove frequenta la scuola d’infermiera e in seguito a Roma presso il policlinico Gemelli quella di ostetrica dal 1970 al 1972. Suor Damiana non è ancora soddisfatta. Vuole vivere in fondo la sua vocazione. Decide di partire missionaria per l’Africa. Giunge a Itololo in Tanzania nel 1972 e vi rimane nove anni. Dal 1981 al 1989 è a Rakwaro in Kenya. Nuovamente in Tanzania e poi in Kenya a Macalder, dove diviene Madre Superiora. In questi anni svolge le mansioni d’infermiera professionale, di ostetrica, di educatrice d’infanzia e della famiglia[4]. E’ apprezzato il suo spirito missionario e la sua straordinaria dedizione nei confronti del prossimo, in particolare per i bambini, gli anziani e i malati. Assicura loro assistenza, cercando di alleviare con i propri mezzi a disposizione le innumerevoli sofferenze. Il suo sorriso, il suo carattere sereno e allo stesso tempo gioviale, conquistano i cuori delle popolazioni locali. Con le libere donazioni raccolte dal generoso popolo cursiato, realizza la costruzione di un pozzo a Rakwaro, mentre a Macalder edifica una casa per bambini orfani di madri morte di AIDS, inoltre interviene personalmente a sostegno di famiglie in difficoltà. Nel 2001 mentre è in Italia, le è diagnosticato un male incurabile. È sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Contrariamente al parere dei sanitari, decide di ritornare in Africa. Nel 2004 le sue condizioni di salute peggiorano. Conclude la sua esistenza terrena il 20 novembre. La sua dolcezza è viva nel ricordo di chi l’ha conosciuta.

Giovanni Ferruccio Labella.

 

[1] Papa Innocenzo XII, it.m.wikipedia.org/wiki/Papa_Innocenzo_XII.

[2] Kyrcher, organari del 1700 in terra di Cursi in http://cursi.salentovirtuale.com/ndex.htm.

[3] G.F.Labella, Padre Franco Lanzilotto OSB sulla via della santità, in Note di Storia e Cultura Salentina, Edizioni Grifo, Lecce 2016.

[4] M.L.Rossetti, Suor Damiana Afrune, in Otranto Missionaria, anno V n.18 gennaio 2005.

[5] M.L.Rossetti, Suor Damiana Afrune, in Otranto Missionaria, anno V n.18 gennaio 2005.

In copertina, affresco madonna con bambino, Cursi.

About Arti Libere

Guarda anche

Bari – “Occhi rossi”, un racconto di Sabrina Briscese – II parte

di Sabrina Briscese. Per spezzare l’imbarazzante, e a tratti inquietante silenzio, domandai: ”Chi era quell’uomo …

4 comments

  1. Alfonso Amato

    Articolo interessante. A volte queste piccole realtà locali esprimono personalità degne di maggior riconoscimento

  2. Complimenti per l’articolo sig.Labella, non so se Lei è originario di Cursi. Le volevo cortesemente indicare di correggere il riferimento 2 scrivendo “cursi.salentovirtuale.com/ndex.html”. Cordiali saluti

    • Giovanni Ferruccio Labella

      La ringrazio per la sua attenta lettura. Sono orgogliosamente originario di Cursi! Mia nonna materna, Maria Abbondanza Lanzilotto, era nata nella casa a corte settecentesca ubicata tra via Melpignano e via Cairoli. Cursi è nel mio cuore intriso di cari ricordi. La saluto con stima.

Lascia un commento