lunedì, 29 Aprile, 2024 10:59:56 AM

BARI – Sabrina Briscese – “Un amore da sogno” – I parte

La proposta letteraria dedicata ai nostri lettori, è un racconto di una speciale scrittrice, Sabrina Briscese, sensibile poetessa la cui complessa esistenza ha la ragione di insegnarci la nobiltà spirituale molto lontana dall’effimero vivere quotidiano vuoto del più naturale dei sentimenti umani: l’amore.

“Un amore da sogno”, è una parabola di emozioni che l’autrice, con naturale linguaggio letterario, dona a coloro i quali hanno il tempo di sognare, una lettura elegante e autentica. 

Sabrina Briscese

Passeggiavo per una strada tranquilla. Una bella giornata di primavera, con il sole che risplendeva e riscaldava dolcemente l’aria. Le strade erano quasi deserte, poche persone passavano e sentivo da lontano un chiacchierio ovattato. Le auto scorrevano lente sulla strada asfaltata. I negozi erano aperti e io guardavo distrattamente all’interno delle vetrine. Una in particolare attirò la mia attenzione.

Era un negozio di abbigliamento dove spesso compravo delle scarpe. Era da tempo che ne cercavo un paio da abbinare al vestito per la festa della mia amica Maria. Eccole, proprio quelle che volevo, blu notte, raso e un’ incredibile tacco a spillo. Me le vedevo già indosso alla festa, a camminare come una star sul Red Carpet degli Oscar dell’eleganza.

All’improvviso, dentro il negozio mi apparve un volto che subito mi fece battere il cuore. Sentivo le farfalle nello stomaco, il viso mi diventò rosso e mi sentivo girare la testa. “Non è possibile, è proprio lui. Oddio e ora che faccio”. Il ragazzo, mentre usciva mi guardò fisso, un po’ incuriosito e forse preoccupato, e mi chiese se stessi bene. Iniziai a balbettare e poi scappai confusa.

Corsi così tanto che arrivai a casa in pochi minuti, mi chiusi in camera, mi gettai sul letto per riprendere fiato. Il cuore mi batteva forte, come impazzito. Afferrai il cellulare, volevo cercarlo su Instagram, ma le dita mi tremavano. Cercai di calmarmi tirando una serie di lunghi respiri.

Finalmente ripresi il controllo, ma non sapevo quale fosse il suo nome, sapevo solo che era bello, era alto, aveva gli occhi marroni e i capelli castani con un bel ciuffo. Sapevo anche che frequentava la mia stessa scuola perché l’avevo già visto nei corridoi, così chiamai Maria: “Mari stavo passeggiando e ho visto quel ragazzo che mi piace!” La mia amica non capì subito e mi chiese: “Chi?” e io lo descrissi.

Lei disse: “Vengo a casa tua così lo cerchiamo insieme”. Ero eccitata e impaziente che la mia amica arrivasse, ma ci metteva troppo tempo per quei quattro passi da casa sua. Dopo una interminabile mezz’ora Maria arrivò con tutta calma, la feci entrare trattenendomi dal commentare il suo ritardo e la portai nella mia stanza.

“Mentre ero sull’autobus – disse – ho cercato, ma non ricordo bene il suo aspetto. Perché mi sembra che lui ha un fratello gemello. Ho trovato due persone simili che vengono nella nostra stessa scuola e che hanno la stessa età, uno si chiama Tommaso e l’altro Gabriele.

“Allora – e prese il suo telefono per farmi vedere il primo – questo è Gabriele, invece – cambiò profilo sul telefono – questo è Tommaso.” Mi pentii di aver pensato male di lei, si era data da fare per me. Appena vidi Tommaso il mio cuore scoppiò dalla felicità, ridiventai rossa, incominciai a balbettare e dissi: “è lui non ci credo l’abbiamo trovato non… wuaoo… ora che faccio? Dovrei chiedergli l’amicizia su Instagram, ma non ho il coraggio!” e scoppiai in una risata isterica.

Maria aggrottò le sopraciglia, forse pensava che fossi impazzita. Dopo qualche interminabile minuto in cui non riuscii a smettere di ridere senza controllo, finalmente smisi. Avevo paura e dissi che avevo deciso di far finta di nulla, di non aver scoperto niente e di non chiedergli l’amicizia, ma la mia amica mi guardò male ed esclamò: “Ma sei pazza!”.

“Dai chiedi l’amicizia e poi boh! Vedremo”. Io non ero molto convinta: “E se non l’accetta?” Mi rispose: “Tu chiedi e poi vediamo, nel caso… pazienza”. E così presi coraggio, cercai il mio telefono, entrai su Instragram, trovai il suo nome… ma esitai. Avevo paura che non mi accettasse.

Guardai a lungo il suo profilo. Era privato e si vedeva solo la sua immagine. Era al mare, aveva una magliettina grigia, e sullo sfondo si vedeva l’acqua di un azzurro intenso. Probabilmente era stata scattata l’estate scorsa ma non mi sembrava in Puglia, perché si vedevano delle montagne.

Esitavo, avevo paura, ma la mia amica mi disse: “Clara dai, ce la puoi fare! Sicuramente accetterà…” così presi un po’ di coraggio, chiusi gli occhi per non vedere e premetti a memoria quel rettangolino blu dove c’era scritto “segui”. Subito divenne bianco con la scritta “richiesta inviata”.

Rimasi a fissare quel rettangolo per qualche minuto, poi però, non avendo il coraggio di guardare, posai il telefono sulla scrivania della stanza. Ci mettemmo sedute sul letto e iniziammo a parlare. Quando sentii una notifica scattai in piedi per prendere il telefono, e lessi: Tommaso ha accettato la tua richiesta di amicizia.

Sotto notai un’altra notifica con scritto: Tommaso ha chiesto di seguirti. Non me lo aspettavo. Entusiasta accettai. Ero così felice che non potei trattenere un grido, ce l’avevo fatta. La mia amica sorridendo mi abbracciò e poi continuammo a parlare a raffica, ma io già fantasticavo sulla mia vita, vedevo già Tommaso prima come fidanzato e poi come marito.

Dopo una mezz’ora Maria se ne andò a casa e io ripresi il telefono per guardare il suo profilo. Era arrivato un messaggio su Instagram dove scriveva: – Ciao, sono quello del negozio, volevo solo sapere come stai. – Mentre leggevo diventai ancora una volta rossa.

Fine I parte.

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