C’è una realtà culturale che ha bisogno di essere esposta, presentata. Un bisogno del sapere che utilizza la storia e la tradizone di un territorio. Si scoprono così, talenti e professionisti della musica le cui passioni non sono fini a se stessi: il loro è un lavoro di tutela del passato, riproposto, rigenerato e tramandato, perchè la memoria non si debba cancellare mai.
Storie del Vecchio Sud nasce nel 2007 dall’esigenza del cantautore Francesco Mirizio di dare un suono e un ritmo ai densi e carichi versi che compone raccontando la millenaria storia, cultura e tradizioni del suo paese, Rutigliano.
Culture e tradizioni che, spesso comuni a tutti i paesi del meridione, spesso invece così peculiari, costituiscono un patrimonio ricchissimo e unico, che Storie del Vecchio Sud si propone non solo di conservare, ma anche diffondere e di farlo attraverso i ritmi della musica popolare.
Il repertorio del gruppo oltre a comporsi di brani di Francesco Mirizio include anche classici della canzone tradizionale salentina, garganica, calabrese, campana, siciliana e del Sud-Italia in genere arricchito da vari tipi di danze: dalla pizzica alla quadriglia, dalla tammurriata alle tarantelle e alle danze di cerchio.
Il gruppo è composto da: Francesco Mirizio, Marco Cannarella, Serena Salerno, Nicola Colaprico, Arduino Panaro, Vanessa Digennaro e Brunella Valdesi, musicisti, cantanti e danzatrici.
Le opere della compagnia Storie del Vecchio Sud, sono di ricerca e tradizione e con un lavoro presentato poco tempo fa, dal titolo importante e colto: Nessuno, raccoglie miti e personaggi, testimoni di quel Mediterraneo, nel quale sono nati amori e battaglie e che hanno permesso alle civiltà, di arricchirsi culturalmente.
Nessuno è un progetto musicale di Storie del Vecchio Sud e si articola attraverso uno spettacolo corale in grado di coniugare musica, danza e recitazione, incentrato sulla figura di Ulisse e le sue vicende.
La storia è narrata attraverso brani musicali che ripercorrono alcuni degli episodi principali dell’Odissea: da Polifemo, alle Sirene, dall’incantesimo di Circe alla discesa nell’Ade, fino all’agognato ritorno a Itaca.
Nei brani è riconoscibile un’ispirazione di carattere popolare associata a una scrittura cantautorale: l’intento di Francesco Mirizio è stato quello di raccontare l’Odissea attraverso un linguaggio immediato e che ricordasse il sound della musica del Sud d’Italia.
I quadri musicali sono accompagnati in alcuni momenti dello spettacolo da danze coreografate da Vanessa Digennaro e Brunella Valdesi, che hanno fuso all’interno delle coreografie elementi della danza popolare e contemporanea in un esperimento di contaminazione di stili.
Gli episodi sono introdotti dalla voce narrante di Tommaso Citarella, da un quadro all’altro, per tutta la durata dello spettacolo.
Perché Nessuno? Perché Ulisse è l’eroe allo sbando, vessato dalla sorte e dagli Dei, che riesce a far fronte alle avversità grazie all’astuzia e dopo anni di peripezie riesce a ritornare alla sua Itaca e Nessuno è l’augurio a non lasciarsi abbattere dalle avversità, a scavare nelle nostre potenzialità e ad avere la forza di reagire anche quando ci si sente allo sbando, in alto mare e nella tempesta.
È l’augurio a ritrovare l’Ulisse che si cela in ognuno di noi per riabbracciare la nostra personale Itaca.